Presentazione

L'essenza delle cliniche legali si può riassumere in un approccio al diritto attraverso l'uso e lo studio dei casi e la conseguente concreta esperienza che così può accumularsi in termini di comprensione della complessità giuridica.
Una definizione condivisibile è stata proposta dall'ENCLE (The European Network for Clinical Legal Education): "metodo di insegnamento del diritto basato sull'approfondimento esperienziale, volto a favorire l'accrescimento della conoscenza e delle abilità individuali, promuovendo la giustizia sociale".


L'origine dell'approccio è fatto generalmente risalire al realismo americano e al Legal Aid Clinic. Esponente di spicco del realismo americano è stato Jerome Frank il quale molto si è battuto per una clinical legal education.
In Italia è assai noto lo scritto di Francesco Carnelutti, apparso nel 1935, Clinica del diritto; in dense pagine, il grande giurista italiano, proponeva di invertire l'ordine allora canonico di pensare lo studio del diritto e, invece di procedere dall'astratto al concreto, passare dal concreto all'astratto per non dimenticare mai che il giurista è sempre assieme un teorico e un pratico e che il diritto ha a che fare con persone vere e con la vita vissuta.

Questi brevi accenni solo per inquadrare la Clinica legale DIGIES che viene promossa dalla Cattedra di Filosofia del diritto intendendo progressivamente coinvolgere le anime che compongono il DIGIES: Giurisprudenza, Economia e Scienze umane.
Una composizione ampia ma capace di utilmente approfondire non solo l'esperienza clinica per ciascun ambito, ma anche quegli spazi intermedi e di congiunzione che legano gli studi giuridici a quelli economici (basti pensare alle ricerche di economia comportamentale) gli studi di scienze umane a quelli giuridici (basti menzionare l'ampio settore dello studio sulla didattica).

Per altro è utile sottolineare un aspetto legato alla formazione del giurista che appare rilevante e sul quale si è anche pensata l'idea stessa della Clinica legale del DIGIES.
Lo studio clinico che si intende proporre non è un semplice studio di casi con finalità statistiche, né intende promuovere una formazione pratica per il giurista che da un lato sia da avvicinamento anticipato alle professioni e dall'altro lato abbandoni la tradizione tipicamente continentale ed italiana di uno studio del diritto per categorie e, riprendendo Carnelutti, "in astratto".
Si ritiene invece, proprio come nell'idea esplicitata da Carnelutti, che far confrontare gli studenti con casi pratici serva a far loro comprendere come lo studio (anche istituzionale) del diritto debba essere condotto con quell'attenzione al suo impiego pratico che risulta di migliore e maggiore approfondimento rispetto ad una formazione a volte inutilmente mnemonica; serve, inoltre, a sensibilizzare i giovani giuristi a logiche concrete di lettura e comprensione delle strutture e dei contenuti giuridici; nell'ordine dalla pratica alla sua necessaria teoria.

La Clinica Legale DIGIES prevede una suddivisione per moduli, segnando così una formazione di base comune a tutti gli studenti (primo modulo), e volta a dotare di competenze soprattutto sugli strumenti di ricerca, alla quale segue una suddivisione tematica nelle Sezioni che costituiscono la Clinica e all'interno delle quali si svilupperà il lavoro di ciascun studente.
In via sperimentale, l'esperienza nei primi anni della Clinica è partita dai Corsi di Filosofia del diritto e di Bioetica, sono state poi attivate le sezioni di Diritto di famiglia, Diritto delle assicurazioni, Diritto penale e Diritto penitenziario.

Prof. Daniele M. Cananzi
Direttore della Clinica legale DIGIES




Statuto

Sezioni della Clinica legale DIGIES:
- Filosofia del diritto, responsabile prof. D.M. Cananzi
- Bioetica, responsabile prof. D.M. Cananzi
- Diritto di famiglia, responsabile prof.ssa F. Tescione
- Diritto delle assicurazioni, responsabile prof.ssa D. Pirilli
- Diritto penale, responsabili prof. N. D'Ascola, prof. E. Squillaci
- Diritto penitenziario, responsabile prof. A. Capone.